Le regole del protocollo Bitcoin

Una dei paragoni più calzanti per capire Bitcoin è l’equiparazione con altri network monetari come possono essere l’oro in antichità, gli euro per gli europei di oggi o il dollaro come moneta del commercio internazionale. La moneta di per sé è una convenzione sociale con la quale le persone riescono a coordinarsi e scambiare il valore creato dal proprio lavoro. Bitcoin è un nuovo network monetario con le proprie regole. Per regole in Bitcoin intendiamo tutte quelle caratteristiche e modalità di funzionamento specifiche del protocollo che ne definiscono il funzionamento e ne mantengono inalterato i valori fondamentali di trasparenza, immutabilità, verificabilità, decentralizzazione etc.

In questo articolo capiremo come si è creato il consenso attorno al protocollo Bitcoin e come si possono apportare modifiche e aggiornamenti. Come fa una rete decentralizzata di computer a coordinarsi sulle regole valide per tutti gli utilizzatori?.

Per capire meglio il tema facciamo un parallelismo tra Bitcoin e la costituzione italiana nata nel 1947.
Nella costituzione scritta dopo la guerra sono inseriti dei principi fondamentali che rendono la repubblica parlamentare italiana quella che è oggi. Una serie di caratteristiche peculiari dell’italia che la distinguono dagli altri paesi, per esempio, bicameralismo, sanità per tutti, istruzione per tutti, proprietà privata etc.
Queste peculiarità sono  emerse da un processo politico durato 18 mesi per trovare il maggior consenso possibile attorno ad un gruppo specifico di valori rappresentativi del popolo italiano.
Una volta definita la costituzione tutte le leggi e le modifiche che intervengono non possono andare contro i valori fondamentali. Infatti alcune leggi vengono dichiarate  incostituzionali e in generale modificare la costituzione richiede un iter complesso che necessita un’ampia maggioranza.

Il protocollo Bitcoin, allo stesso modo, non è altro che una serie di regole che definiscono la creatura: Offerta massima 21 milioni di pezzi, ogni 10 minuti viene emesso un blocco, necessità di fornire la prova di lavoro per ricevere bitcoin nuovi di zecca, impossibilità di spendere due volte gli stessi bitcoin etc etc.

Attorno a queste regole definite dal fondatore, Satoshi Nakamoto, nel tempo, si è andato formando un consenso tra gli utilizzatori che decidono di utilizzare bitcoin come moneta. Questi utenti aderiscono, così, in toto ai valori fondamentali proposti da Bitcoin.

Modifiche alla “costituzione” di Bitcoin (Hard fork)

Bitcoin come tutti i software open source non è protetto da copyright ed è liberamente modificabile dagli utenti. Infatti negli anni sono nate molte versioni alternative di Bitcoin. Le cosiddette Altcoin, con regole costituzionali diverse da Bitcoin. Le Altcoin, modificando il codice di bitcoin si discostano dal protocollo originale, infatti le transazione create con le nuove regole non verranno accettate dai nodi Bitcoin e non finiranno mai nella blockchain di Bitcoin. Le modifiche al protocollo, da parte di liberi utenti vengono semplicemente ignorate dagli altri utenti del protocollo Bitcoin originale perchè eseguire l’upgrade mette a rischio i propri fondi. Questo rende l’emergere di un concorrente reale a Bitcoin sempre meno probabile man mano che passa il tempo e aumenta il numero di utenti e il consenso sulla rete Bitcoin.

In passato modifiche radicali al protocollo hanno portato ad hard fork (nascita di una Altcoin), che nella pratica è una divisione delle community e una divisione delle Blockchain.

Un classico esempio di hard fork è Bitcoin cash, il quale condivide la stessa catena di Blocchi di Bitcoin fino al 2017. La community di Bcash da allora ha cominciato a convalidare dei blocchi differenti rispetto ai blocchi Bitcoin standard e ha di fatto creato una nuova catena.

Bitcoin cash utilizza un algoritmo di hashing differente ed è in grado di incrementare dinamicamente la grandezza dei blocchi per garantire commissioni più basse sulle transazioni. Nonostante questo miglioramento tecnologico la rete più utilizzata continua ad essere Bitcoin.

Aggiornamenti alla “costituzione”(Soft fork)

Ma se gli utenti Bitcoin hanno nuove esigenze o arriva un miglioramento tecnologico che si vuole integrare nel protocollo? Come si fa ad inserire l’aggiornamento nel protocollo originale?

Bitcoin è un protocollo decentralizzato e il suo processo di aggiornamento segue tale impostazione, chiunque può contribuire alle decisioni per il suo costante miglioramento. Le proposte di miglioramento vengono discusse dall’intera community e nel caso, sono adottate solo ad ampissima maggioranza secondo tempistiche ben definite.

Queste proposte sono chiamate BIP (Bitcoin Improvement Proposals) e sono dei documenti di progettazione per l’introduzione di funzionalità o informazioni in Bitcoin.
Esiste una mailing list dedicata dove chiunque può mandare idee e suggerimenti.
Se ci sono buone idee, queste prendono quota tra i sostenitori della filosofia alla base del protocollo originale Bitcoin, viene creato un BIP di cui vengono discusse e valutate tutte le implicazioni.
Come ogni costituzione fondante Bitcoin ha forti resistenze al cambiamento che si traduce in estrema cautela e ponderazione e si procede con gli aggiornamenti solo e soltanto se queste portino vantaggi generalizzati a tutti gli utenti e non solo a specifici gruppi di interesse.
Le modifiche quindi vanno sempre nella direzione di miglioramenti funzionali senza intaccare le caratteristiche fondamentali di Bitcoin.

Bitcoin si aggiorna con un meccanismo di voto che si esprime con upgrade o meno del proprio software.

Per fare un esempio concreto, immaginiamo che proponga di aumentare il numero massimo di bitcoin. La prima azione è convincere chi frequenta la mailing list Bitcoin che è una buona idea aumentare i bitcoin ad un massimo di 41 milioni, in seguito potrei copiare il codice open source di Bitcoin, apportare la modifica da me desiderata e promuovere presso gli utilizzatori di bitcoin un upgrade del software alla nuova versione.

Conclusione

Citando la pagina GitHub dove vengono raccolti i BIP:

“Quando una decisione è controversa e non può essere concordata. In questi casi, sarà sempre preferita l’opzione conservativa.”

In questi primi anni di “vita” del protocollo, Bitcoin si è creato una sorta di identità, che ruota attorno alla conservazione dei principi fondamentali.
Ogni proposta contraria a questi principi è ignorata dagli utilizzatori di Bitcoin. Mentre il processo di miglioramento, se ottiene consenso, è adottato ad ampia maggioranza democratica, senza bisogno di aggregarsi in partiti o fazioni con dei rappresentanti.
In Bitcoin il potere è distribuito tra gli utilizzatori, che, in ultima istanza decidono facendo upgrade o meno. Chiunque partecipi, utilizzatore, commerciante o risparmiatore, ha interesse affinchè il protocollo non venga mortificato, così, piano piano, un nuovo utilizzatore diventa uno dei nodi resistenti al cambiamento.

Bitcoin resta fedele a se stessa perché gli utilizzatori aderiscono liberamente ai principi del protocollo, senza coercizione, ne risulta una forma di consenso molto forte verso i valori proposti.

Più aumenta l’adozione e più il consenso si rafforza attorno alle regole del protocollo originale. Questo ampio consenso influenza le scelte individuali dei nuovi utilizzatori, che sono incentivati ad usare il network monetario con le regole a più ampia condivisione. Bitcoin è una rivoluzione senza un leader perché il suo successo non dipende da qualcuno in particolare ma dalla forza della community di utilizzatori.