In questa rubrica cerchiamo di facilitarvi la ricerca di informazioni per apprendere al meglio il sistema Bitcoin.

Il primo libro di cui vogliamo parlarvi è “Inventing Bitcoin” di Yan Pritzker, questo libro è un ottimo primo approccio al mondo bitcoin perché in 92 pagine riesce a dare una visione completa dell’ecosistema Bitcoin. Il libro è scorrevole e senza riferimenti troppo tecnici permette di capire l’invenzione del Bitcoin e percepirne la portata rivoluzionaria.

Yan è uno startupper della Silicon Valley che per parecchi anni sente parlare di Bitcoin ma non trova mai il momento giusto per approfondire il tema. Nel 2016 decide di capire il sistema Bitcoin in dettaglio e dopo due anni di ricerca e approfondimento, nel 2018 abbandona la start up di successo Reverb.com, dove lavorava come sviluppatore capo, per dedicare anima e corpo alla diffusione di Bitcoin.

L’invenzione della criptovaluta

L’autore prova subito a dare una definizione di Bitcoin come di una nuova forma di moneta trasmissibile online senza bisogno di intermediari o qualcuno preposto ad emetterla.

Semplificando al massimo, per ottenere questa moneta digitale senza intermediari serve:

  • Un token digitale rappresentativo delle unità: bitcoin.
  • Una rete di computer connessi tra loro: la rete Bitcoin.
  • Il software Bitcoin che governa il tutto: Bitcoin.

L’utilizzo del software Bitcoin si è diffuso e sempre più persone hanno investito nello sviluppo del progetto. Negli anni il bitcoin si è affermato come strumento di utilità per varie funzioni, dai pagamenti online alle rimesse internazionali. Inoltre la domanda per bitcoin come strumento di riserva di valore è in continuo aumento.

È molto difficile oggi negare che bitcoin funzioni, grazie al libro di Yan Pritzker, nei prossimi paragrafi,  vedremo gli elementi che lo rendono una tecnologia monetaria funzionante ed utilizzata.

Rimuove l’intermediario

L’autore sottolinea come l’invenzione di una tecnologia come Bitcoin sia l’evoluzione naturale dei tradizionali sistemi di pagamento online.
Mentre prima di internet, con lo scambio di banconote o metalli preziosi, la verifica di autenticità del bene scambiato era diretta e il rapporto tra compratore e venditore non era mediato, ora con internet, tutte le transazioni sono gestite da una banca o un servizio aziendale centralizzato con un potere sproporzionato di censura sugli individui.

Chi controlla i flussi può censurare o limitare i movimenti finanziari, da questo, secondo Pritzker nasce l’esigenza di inventare uno strumento che permette transazioni monetarie online senza intermediari. Bitcoin fornisce alle persone una forma di contante digitale trasmissibili in forma diretta senza un intermediario.

Elimina il rischio doppia spesa

Immagina la banca come il detentore di un libro contabile in cui tiene traccia dei saldi di tutti i suoi clienti. La banca, nel suo ruolo di garante, controlla e previene la doppia spesa per evitare che una persona possa spendere dei soldi che non ha, il rischio della doppia spesa ovviamente nel mondo pre-internet non esisteva, perché una moneta passata di mano è un oggetto fisico che cambia proprietà. Nel mondo digitale, senza un intermediario, chiunque può modificare il suo saldo a piacimento e spendere soldi che non ha guadagnato, per questo, solo la banca ha l’autorità di modificare il database con libro contabile o saldi dei correntisti.

Il libro contabile di Bitcoin detto Blockchain non è altro che un file contenente tutto lo storico delle transazioni, una copia identica, distribuita su migliaia di computer in giro per il mondo, per questo si dice che è un database distribuito. La blockchain funge da punto di controllo per verificare in ogni momento lo stato reale dei saldi, in questo modo è impossibile per chiunque fare una doppia spesa senza essere notati.

Fiducia senza delega

Nel sistema attuale il coordinatore serve a mettere tutti d’accordo, ci affidiamo a chi è in grado di coordinarci per essere sicuri che nessuno imbrogli e chi imbroglia sia censurato.
In Bitcoin, come possiamo fidarci senza intermediari e senza conoscere gli altri partecipanti alla rete?

La soluzione proposta in Bitcoin si basa su un sistema chiamato Proof of work (prova di lavoro). Una specie di lotteria in cui i partecipanti fanno a gara per vincere una ricompensa di 6,25 bitcoin ogni 10 minuti

I nodi minatori ambiscono al premio in denaro, per vincere il quale devono risolvere un enigma matematico molto complesso. Il sistema Bitcoin è fatto in modo tale che, mentre questi minatori cercano di vincere i bitcoin scrivono anche le pagine del libro contabile, ogni volta che un minatore trova casualmente la soluzione matematica all’enigma, se la soluzione è riconosciuta valida dal 51% dei nodi della rete, una nuova pagina è scritta per sempre nella blockchain. La rete si coordina attorno alla proof of work che, quando risolta, rappresenta un nuovo punto di consenso sui saldi per tutto il network.

Per questo motivo non c’è bisogno di un fiduciario, la crittografia e la decentralizzazione della rete informatica eliminano il bisogno di un intermediario che controlli la validità delle transazioni. Al posto di affidarsi ad un fiduciario il tutto è garantito da una prova matematica di correttezza. 

Bitcoin elimina il rischio di fallimento

Abbiamo già visto che bitcoin rimuove l’intermediario, elimina il rischio di doppia spesa nel mondo digitale e non c’è bisogno di fidarsi o delegare per effettuare una transazione economica. Ma come fa il sistema a resistere alla censura delle autorità o al rischio di finire sotto il controllo di specifici gruppi di interesse?

In passato ci sono stati altri esempi di monete create su internet come Ecash (1995-1998) E-gold (1996-2009), che, però, utilizzavano database centralizzati e garantivano il denaro digitale con depositi in dollari o oro presso le banche. Queste monete digitali sono fallite perché le autorità americane hanno colpito le aziende e gli individui promotori con l’accusa di minare il ruolo del dollaro.

Un altro esempio di tecnologia fallita per via della sua centralizzazione è Napster, un software di filesharing attivo dal 1999 al 2001. Napster permetteva di scambiare file musicali senza dover pagare nulla alle case discografiche. Una causa legale promossa dai Metallica ha portato alla chiusura dei server di Napster. 

Diversa la sorte di Bittorrent, sistema di file sharing come Napster ma basato su tecnologia peer to peer. Bittorrent è attivo ancora oggi perché non ha server centrali ed è un sistema di condivisione file pienamente decentralizzato.
Satoshi Nakamoto ha preso spunto dal successo di bittorrent per creare un software Open Source e Peer to Peer, non ci sono capi d’azienda o dirigenti,  tutto è affidato a decine di migliaia di individui volontari che autonomamente partecipano e sostengono la rete Bitcoin. La decentralizzazione rende l’ecosistema Bitcoin estremamente resiliente alla censura perché non è possibile identificare un punto centrale da cui poterlo spegnere.

Moneta decentralizzata 

A questo punto abbiamo tutti gli elementi che rendono Bitcoin una tecnologia funzionante con 12 anni di operatività ininterrotta. L’ultimo step che manca è l’adozione, perché una moneta sia definita tale deve essere utilizzata.

Le caratteristiche monetarie di bitcoin lo rendono molto attraente per molte persone. Per esempio è una moneta liberamente minabile, non c’è un’autorità preposta a coniare o gestirla, chiunque può generare bitcoin cercando di risolvere la prova di lavoro.

Altro aspetto molto interessante che sta guidando l’adozione è l’offerta fissa,  che rende bitcoin un’ottima riserva di valore. Bitcoin tende ad apprezzarsi nei confronti di tutti gli altri beni non scarsi quanto bitcoin. Al momento ci sono 18.9 milioni di bitcoin in circolazione e ce ne saranno un massimo di 21 milioni come definito nel protocollo.

Ultimo aspetto estremamente interessante è il fatto che l’andamento del suo valore sembra scollegato dalle varie dinamiche dei governi locali o dalle vicissitudini delle economie dei vari paesi, una moneta rifugio, una moneta per tutti.