In questo articolo partiamo dal significato delle parole non-fungible e token.

Due oggetti si dicono non-fungible quando non sono della stessa specie e qualità. Per esempio una Fiat (specie) Panda rossa (qualità) è fungible rispetto ad un’altra Fiat Panda rossa, mentre una Fiat Panda non è fungible con una Mercedes per le preferenze individuali. Se un oggetto è infungible vuol dire che ha un qualche grado di unicità rispetto a tutti gli altri beni. Anche il valore affettivo può rendere non-fungible un oggetto rispetto ad un altro identico.
Il token è un termine che in italiano possiamo tradurre come gettone. In questo senso le criptomonete sono dei gettoni crittografici spendibili per beni e servizi o trasferibili.

Colored coins

La qualità di non fungibilità dei token (NFT) è una diretta conseguenza della non duplicabilità in Bitcoin. Grazie ad avanzate tecniche crittografiche e alla blockchain, per la prima volta, nell’era di internet, è possibile spostare un’informazione digitale da un soggetto ad un altro senza duplicarlo.

In Bitcoin non è possibile spendere due volte gli stessi bitcoin. I bitcoin si spostano da un indirizzo all’altro lasciando una traccia delle firme crittografiche dei vari proprietari. Questa storia, una volta scritta in blockchain è immutabile. Man mano che i satoshi vengono transati acquisiscono una storia che li rende distinguibili.

Le unità di bitcoin sono fungibili tra loro quando usati come moneta, ma possono essere usati come non fungibili.  Esempio di questo sono i colored coins, ideati già nel 2013: l’idea era di “segnare”, tramite metadati nelle transazioni, le unità di satoshi per rappresentare azioni, commodities, bonds o frazioni di appartamenti o altri titoli di proprietà e tracciarne lo spostamento sulla blockchain. I colored coins sono un’applicazione per rendere i satoshi non fungibili tra loro.

Gli NFT utilizzano la distinguibilità crittografica per creare oggetti non fungibili tra loro.

Cryptokitties

Sulla rete Ethereum oltre al token principale ETH è possibile creare, in autonomia, altri token: utility token, security token, governance token e non-fungible token. Con Ethereum è molto facile creare e rilasciare token secondo standard già definiti. Questi sono tipi diversi di token che hanno funzioni diverse come, garantire sconti, garantire quote di azienda, dare diritti di voto, ecc.

Una prima versione dell’entusiasmo attuale sugli NFT si è visto nel 2017 con i Cryptokitties. Un gioco con dei gattini digitali inseriti nella blockchain di Ethereum come token unici. Dato che è possibile unire più firme crittografiche per generare nuovi token unici, c’è chi si è divertito a far accoppiare questi gattini per creare cuccioli con nuove sembianze uniche.

Una volta creati i relativi token è scoppiata presto una mania collezionistica attorno ai gattini, scambiati anche a decine di migliaia di dollari.

I non-fungible token sono pensati per distinguersi non solo dagli altri oggetti della rete internet ma anche dai token della stessa specie sulla stessa blockchain.

La nascita della Digital Art

Ottenuta l’univocità dell’informazione, del dato, questa può rappresenta un valore artistico notevole nel mondo digitale. Il mercato dell’arte non era ancora riuscito a sfruttare a pieno le potenzialità del digitale per l’impossibilità di ottenere scarsità online. La crittografia e la blockchain permettono di stabilire scarsità.

È notizia di questi giorni che Beplee, un artista digitale, ha venduto  la sua opera, un collage di 5000 fotografie per 69 milioni di dollari. L’acquirente ha pagato 42.329 ethereum e tramite smart contract, il token, che rappresenta l’opera originale, si è trasferito nel suo wallet.

Rispetto alle esperienze con i colored coincriptokitties, oggi l’ecosistema è molto più maturo e l’infrastruttura è cresciuta; ci sono piattaforme come opensea.io o rarible.com che rendono veramente semplice creare NFT e metterli sul mercato. 

Nel frattempo molti artisti come Beplee hanno scoperto il mondo crypto e vedono in questo sviluppo della tecnologia Bitcoin una grande opportunità per monetizzare in autonomia il proprio lavoro, ci sono meno barriere e c’è il potenziale di innescare interessanti meccanismi socio-culturali che gli artisti non mancheranno di esplorare.

I Vantaggi per l’artista

Gli NFT sono una soluzione interessante per gli artisti per molti motivi.

La vendita avviene direttamente sulla blockchain quindi è accessibile su scala globale.

Tutte le transazioni sono registrate indelebilmente sulla blockchain. Tutte le parti sono garantite, prezzi, date, precedenti indirizzi proprietari, tutto è visibile e trasparente.

Alcuni artisti, che producono quadri veri, hanno tokenizzato l’oggetto fisico e venduto il diritto di proprietà sulla blockchain, hanno registrato vendite a prezzi molto più elevati usando le piattaforme di interscambio NFT.

Gli NFT rafforzano l’esclusività su un bene. Gli artisti tramite gli smart contract possono controllare per sempre la commercializzazione della propria opera imponendo una percentuale su tutte le future compravendite.

Il filone del cambiamento digitale questa volta porta la crittografia e la blockchain anche agli artisti e per loro giunge il momento di rinunciare all’uomo nel mezzo, all’agente, al gallerista o alla rivista. Basta creare un token non-fungible che rappresenta la tua opera d’arte per avere tutta la filiera sotto controllo e il mercato mondiale a disposizione.