Ti stai chiedendo se devi pagare le tasse sui tuoi bitcoin?
Quanto devi pagare esattamente?
Devi dichiarare i tuoi bitcoin nella dichiarazione dei redditi del prossimo anno?
Ma poi è possibile tassare bitcoin? Purtroppo, allo stato attuale della normativa in materia di cripto-attività (bitcoin e altre criptovalute), non è possibile fornire risposte chiare e definitive a nessuna di queste domande.

Alla ricerca di un inquadramento giuridico del bitcoin 

In generale, il sistema fiscale per sapere se deve tassare e quanto tassare si basa su principi giuridici che permettono di identificare il trattamento fiscale più corretto.
I giuristi e i legislatori dovrebbero fornire i principi e le leggi per guidare l’agenzia delle entrate nella riscossione delle tasse. Ma la velocità di sviluppo della tecnologia rende questo processo di regolamentazione molto arduo. La tecnologia è sempre un passo avanti alla legge, per questo bitcoin e tutti gli altri asset digitali sono considerati strumenti atipici dagli apparati dello stato.

Infatti, la tecnologia Bitcoin è qualcosa di nuovo, una tecnologia con un funzionamento tecnico molto innovativo e con molti risvolti sociali senza precedenti.

Al momento, l’interpretazione maggioritaria è che per ragioni di contribuzione e di solidarietà definiti in costituzione, chi giova di un aumento del reddito o del patrimonio deve contribuire ai costi della società pagando delle tasse. Sotto questa interpretazione i più prudenti possono già dichiarare i propri bitcoin usando quei pochi strumenti messi a disposizione dalla legislazione, con l’aiuto di commercialisti qualificati.

Tra le possibili interpretazioni che si cerca di cucire addosso al bitcoin, 3 sono le principali:

  • Bitcoin è uno strumento finanziario per l’investimento 
  • Bitcoin è un bene, commodity, come fosse oro o petrolio
  • Bitcoin è una moneta di scambio

La verità è che bitcoin è tutte queste cose e anche di più, se si guarda alle possibilità tecniche e a come lo si usa.

Per esempio: 

Se lo usi come investimento a lungo termine può essere considerato alla stregua di uno strumento finanziario, per esempio un titolo di stato.

Se fai trading di bitcoin, questa attività speculativa potrebbe delinearsi come normale attività di borsa.

Mentre se abiti in una comunità che utilizza bitcoin per gli acquisti quotidiani, questa prende le sembianze di una moneta a corso legale.

Se sei un minatore di bitcoin, la giurisprudenza tende a vedere la produzione di bitcoin come il prodotto finito di un’attività imprenditoriale.

Se sei un cambiavalute il bitcoin può essere gestito come moneta estera all’interno di un paese sovrano.

Ma il Bitcoin è anche una semplice tecnologia informatica che migliora i tradizionali sistemi di pagamento.

Come calcolare la tassazione sul bitcoin? 

La legislazione italiana, come quella della maggior parte del mondo, non è mai arrivata ad una definizione coerente di cosa sia il bitcoin da un punto di vista giuridico. Questo è un peccato, perché dalla sua definizione deriva anche il trattamento fiscale e, di conseguenza, maggiore chiarezza per tutti.

Per esempio, se si decidesse che è solo uno strumento finanziario, sulle plusvalenze realizzate dovrebbero essere pagate tasse al 26%, senza un sostituto di imposta, come per esempio può essere una banca che decurta la tassazione prima di accreditare i guadagni sul titolo venduto. 

Se si arrivasse alla conclusione che si tratti di un mezzo di scambio come decretato in El Salvador, il bitcoin non dovrebbe invece subire nessuna tassazione.

In realtà siamo di fronte a un dilemma che il legislatore non ha ancora cominciato ad affrontare in maniera seria. 

Gli unici appigli formali sono delle risposte ad appelli posti alle agenzie delle entrate.
Ci sono poi altri pronunciamenti ufficiali come quello della Consob o della Banca d’Italia, ma nessuno di questi ha valenza di legge

In mancanza di leggi chiare non è possibile navigare agevolmente nel mondo di bitcoin e delle tasse. Per questo noi di Bitcoin People riteniamo che fintanto che la normativa in merito non sarà chiara e definita solo un commercialista o un professionista potranno dare indicazioni rassicuranti sul dover pagare o meno le tasse sui bitcoin. Il commercialista valuterà la vostra storia, il vostro utilizzo e le vostre finalità per darvi una risposta tagliata su misura della singola situazione.

Cosa rende Bitcoin una “creatura” nuova e unica?

Il sistema di pagamenti Bitcoin è decentralizzato. Questo significa che segue solo le regole del proprio protocollo e le autorità governative hanno una giurisdizione minore rispetto al controllo che hanno oggi sui conti correnti bancari. Bitcoin rafforza la sovranità dell’individuo sul proprio denaro perché non è possibile imporre una tassazione diretta sulle transazioni bitcoin o sulla su detenzione. Per esempio, nel sistema Bitcoin ogni persona è titolare esclusivo dei propri BTC e non vi è intermediario o custode dei fondi che possa mediare per far applicare le leggi o fare da sostituto di imposta. In bitcoin la responsabilità della dichiarazione e del pagamento delle tasse è in capo sempre direttamente alla persona.
Per ottenere un’integrazione sana e a vantaggio di tutti tra Bitcoin e i normali sistemi di pagamento, nei prossimi anni il legislatore dovrà fare uno sforzo di creatività e di innovazione notevole perché i modi e gli strumenti di gestione del denaro introdotti da Bitcoin sono in netta discontinuità con il passato.